curatori: Stefania De Simone, Stefano Fava
contatti: steqquadro@gmail.com, stefaniadesimone.87@gmail.com, ste.fava1@stud.uniroma3.it

sabato 26 ottobre 2013

Modelli di studio 3

In questo modello abbiamo cambiato l'approccio nella composizione progettuale. Infatti invece di coprire l'area con un unico telo, abbiamo pensato di lavorare su un singolo modulo. 


Il sistema costruttivo del modulo è basato un sistema di tiranti e puntoni (simulati in questo caso con dei pali di dimensioni maggiore).


Accostando alcuni di questi moduli abbiamo simulato efficacemente i puntoni.




Modelli di studio 1

La serie di plastici di studio che presentiamo assolvono la funzione di analizzare le possibilità costruttive e progettuali implicite nell'utilizzo delle membrane tese. 


Nel dettaglio, il primo modello è realizzato partendo da una forma regolare in pianta.
Dopo aver fissato alcuni punti, attraverso l'uso di viti di diverse altezza e diverse posizioni, abbiamo scelto una forma che ci soddisfacesse evitando di sottoporre ad eccessivo sforzo solo alcune parti delle membrana.


Caso di studio: Grande Arche




Il PTFE, materiale usato per la tensostruttura sita sotto le Grande Arche de La Défence, garantisce rispetto al tessuto in poliestere/PVC migliori prestazioni di durata (superando in genere i 25 anni)  e di inerzia chimica nei confronti degli agenti atmosferici e radiazione solare. 
La traslucenza delle fibre di vetro lo rendono adatto laddove siano necessari elevati livelli di illuminamento negli ambienti interni. Dato il costo maggiore (180 €/mq) rispetto il PVC o il vetro siliconato (rispettivamente 40€/mq e 80€/mq), è maggiormente indicato per coperture temporanee, come stadi o coperture fieristiche. 





venerdì 18 ottobre 2013

Nemi

Dell'intero complesso di Nemi, ampio e variegato, proponiamo un primo intervento sull'area delle celle donarie. Data la conformazione planimetrica regolare, abbiamo in entrambe le ipotesi lavorato su un principio reiterazione di un medesimo elemento. 

Il primo esperimento prevede l'alternanza di archi in metallo, che tendono la copertura nella zona superiore delle celle; dei puntoni inclinati la tengono in tensione, in modo da individuare un percorso.




Il secondo esperimento ripropone i medesimi puntoni, anche se più radi. Tali puntoni assolvono il compito di sorreggere in tensione la copertura mantenendola nella configurazione desiderata.